Sara

Mi chiamo Sara, ho 17 anni e vengo da Palermo. Il 4 settembre 2017 è cominciata la mia avventura: ho messo la mia vita in due valigie e sono partita per trascorrere un anno scolastico in Spagna

Quando sono partita non riuscivo ad immaginare a cosa stavo andando incontro visto che avrei vissuto per 10 mesi in un paese 3 volte più piccolo di Palermo, la mia città, al nord della Spagna e in mezzo alle montagne. Barbastro, nella provincia di Huesca, non è esattamente il paese in cui vivo, però è dove vado a scuola, in piscina, in biblioteca e dove esco con le mie amiche in questa “quasi” città.

La mia host family è stupenda, soprattutto mio padre: sa sempre come aiutarmi quando ne ho bisogno

In casa siamo tre, i miei genitori ospitanti ed io. Mio fratello ha 28 anni, compie gli anni il mio stesso giorno e vive a Saragozza e mia sorella ne ha 33 e vive a Madrid dove lavora in una palestra. Mia madre di mattina lavora in ospedale come infermiera e di pomeriggio fa l’allenatrice di nuoto sincronizzato. Mio padre trasporta le sacche di sangue di ospedale in ospedale.

Abbiamo un rapporto stupendo, sin dal primo momento mi hanno trattata come una figlia cercando in tutti i modi di aiutarmi e di agevolare il mio inserimento nella nuova realtà dandomi un sacco di attenzioni. Mia madre ha un carattere abbastanza forte, che spesso si scontra contro il mio, ed essendo anche la mia allenatrice di nuoto sincronizzato, a volte non andiamo d’amore e d’accordo, ma comunque ci vogliamo molto bene. È con mio padre che ho il rapporto più bello. Scherziamo, ci prendiamo in giro, e gli racconto tutto quello che mi succede. Sa sempre come aiutarmi quando ne ho bisogno o semplicemente si siede accanto a me e mi ascolta dandomi il suo conforto. Ho imparato un nuovo metodo di studio che sicuramente in Italia mi aiuterà a migliorare i miei risultati scolasticiParlando della scuola credo di essere stata molto fortunata visto che il periodo di adattamento è durato solo un paio di mesi prima di potermi sentire del tutto inserita.


Durante il primo periodo di questo mio anno scolastico in Spagna mi sentivo molto annoiata, perché non avevo amici ma solo persone che occasionalmente mi parlavano. Non era il massimo! Ma adesso è tutta un’altra storia: alcuni tra i miei migliori amici sono proprio i miei compagni di classe. Hanno cercato sempre di aiutarmi, sia a livello scolastico che sociale, e grazie a loro oltre al mio livello linguistico sono migliorati notevolmente anche i risultati accademici.
Il sistema scolastico è abbastanza diverso dall’Italia visto che qua, dal mio punto di vista, si lavora più seriamente e si studia con più cognizione di causa. Ho imparato un nuovo metodo di studio che sicuramente in Italia mi aiuterà a raggiungere gli stessi risultati che sono riuscita a raggiungere qua solo grazie allo sforzo e al sacrificio.
Se penso alla “me” di 9 mesi fa non mi riconosco neanche
Secondo me vivere un’esperienza di studio all’estero rende le persone migliori! Grazie a tutte le situazioni che ho dovuto affrontare da sola durante il mio anno scolastico in Spagna sono riuscita a rafforzare il mio carattere e diventare la versione migliore di me, quella di cui conoscevo l’esistenza ma che non ero mai riuscita a tirare fuori… Fino ad ora!
I brutti periodi ci sono stati: mi hanno calpestata, mi hanno fatta sentire debole, ma l’orgoglio che provi per te stessa quando piano piano riesci a rialzarti e ritrovare il sorriso è qualcosa che solo noi che a 16 anni abbiamo avuto il coraggio di allontanarci dalla nostra comfort zone conosciamo.
Mi è stato chiesto se consiglierei questa esperienza. Decisamente sì, trascorrere un anno scolastico in Spagna mi ha migliorato a 360°. Auguro a chi ora mi sta leggendo di avere la fortuna e la possibilità di diventare un exchange student come lo sono stata io, perché trovare il proprio posto nel mondo non ha prezzo.
Parti! Anche se fa paura, parti.
Non lasciate che niente ti ostacoli.
E anche se l’inizio è duro, passati i 10 mesi, abbandonare la vita che sei riuscito a costruire in così poco tempo sarà molto più difficile del momento in cui, 10 mesi prima, hai salutato la tua famiglia italiana per vivere questa incredibile avventura.

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