Matilde Dominici

My experience – My life Finland 2017

Mi piace scrivere, penso che sia uno dei pochi modi per far uscire le mie emozioni, penso che sia un modo anche per capirle, penso tanto e in fretta, sono molto confusionaria e perciò mi piace scrivere qualcosa in modo tale da rimettere tutto in ordine e rendermi conto, in un futuro di quanto io stessi vivendo.

Non mi sembra vero, tante volte, quando mi sveglio la mattina, mi chiedo se davvero questo è un continuo sogno oppure è davvero la mia vita! Mi sembra così surreale, mi sembra tutto così troppo in fretta!

Sono partita per questo exchange year con tanta paura, non volevo parlarne. Quando la gente mi chiedeva dicevo che non sapevo cosa provavo, ma in realtà la paura mi ha sempre accompagnata. Non sapevo cosa sarebbe successo alla mia vita e non sapevo soprattutto se fossi stata in grado di affrontare il tutto. La sera prima di partire, sono stata sveglia tutta la notte, cercavo di guardare e ricordarmi ogni singola cosa, sapevo che da li a poco in quella cameretta e in quella casa io non ci sarei più stata. Avevo tanta paura di dimenticare, e di essere dimenticata.

Il 2 Agosto ho preso quell'aereo e sono partita in direzione Finlandia, ricordo ogni singolo istante di quella giornata e se ci penso ancora oggi mi commuovo. Mi ricorderò sempre il saluto con i miei fratelli, le ore in macchina direzione aeroporto con le lacrime agli occhi e tanta paura nel cuore, l’abbraccio con i miei genitori e persino quel gentilissimo ragazzo cinese, che vedendomi così provata mi offrì un fazzoletto e un cioccolatino dicendomi che qualunque cosa sarei stata in grado di affrontare. Quel ragazzo, nonostante non sapessi chi fossi mi ha donato una carica immensa, e mi ha fatto capire già del primo giorno, che nel mondo ci sono davvero persone che credono in te!

Ho lasciato tutto a terra, l’unica cosa che è partita con me, sono state le paure, le mie insicurezze e tutto ciò che inconsciamente i miei genitori durante la mia vita mi avevano lasciato, la capacità di affrontare tutto da sola. Quel preciso istante quando l’aereo ha preso il volo, mi sono resa conto che non avrei più toccato terra italiana per i prossimi 324 giorni.

Ora sono arrivata a metà esperienza, e mi piace tantissimo raccontare e ricordarmi di quel giorno, nonostante tutto, me lo ricorderò sempre con il sorriso, e guardandomi indietro capisco davvero quanto e chi ci tiene davvero a me.

I giorni passano davvero in fretta, ma ho scoperto tantissime nuove parti di me, sento di essere cambiata, per certe cose sono convinta che ero meglio prima, e per altre penso che se non fossi partita non avrei mai iniziato a credere in me stessa. Le emozioni quando sei felice durante l'anno all'estero si moltiplicano ad un numero infinito.

Riesci a sentirti felice in ogni singola parte del tuo corpo ed è bellissimo ma quando sei triste ti sembra di essere in un incubo e ti chiedi realmente se tu possa continuare ad affrontare un’esperienza simile, ed è proprio in quei momenti che ho capito chi sono e ho appreso le mie capacità.
Le paure e alcune insicurezze me le porterò sempre con me, alcune volte fa bene ed è sano averle, ti testano e ti mettono in gioco, sta a te tenere testa a ciò e non demoralizzarti subito.
In questa mia avventura ho incontrato tantissimi compagni di viaggio, con cui ho condiviso emozioni, sensazioni e momenti della mia vita. Dalla mia famiglia, amici ed altri exchange, ognuno anche solo nel suo piccolo mi ha reso una persona diversa e mi ha fatto apprezzare sempre di più il valore di quello che sto affrontando.
La lingua mi ha creato tanti problemi all’inizio, mi ha fatto tantissime volte pensare di aver sbagliato tutto, pensare che se avessi scelto un paese anglofono tutto sarebbe stato più facile. Ad oggi, che invece, incredibilmente la parlo, mi ha fatto innamorare ogni giorno di più. Sono innamorata di questo posto e penso che nella sua immensa difficoltà il finlandese sia una lingua davvero affascinante.

Vivo una vita estrema, dove bisogna imparare ad apprezzare ogni singola e minima cosa in modo tale da prendere sempre più felicità possibile.
All’inizio non è stato neanche facile questo, il danno più grosso di questa generazione sono i social, il sabato sera, aprivo Instagram, e vedevo tantissime foto e video di miei amici a fare festa e io no, dura da accettare ma poi mi sono detta che se le feste le avrei potute rivivere una volta tornata in Italia, questa vita sicuramente due volte non riaccadrà mai.
Ora mi sento a casa mia, e davvero quando la gente mi chiede quanti fratelli ho io dico 6, ho 2 mamme e 2 papà, ad è bellissimo! Entrambi sono la mia famiglia, qua mi sento a casa esattamente come in quella dove ho vissuto per 17 anni.
Mi sento ambasciatrice del mio paese, capisco solo ora il significato di tutti quegli incontri considerati “noiosi” da tanti ma ora davvero utili. Siamo per davvero ambasciatori del nostro paese, le persone mi chiedono tante volte informazioni sull’Italia, e ciò che dico, per loro rappresenta l’Italia. Fiera di esserlo e orgogliosa nonostante tutto di rappresentare il mio paese, non solo come Pizza, Pasta e Mandolino. 
Tornassi indietro vorrei rivivere esattamente tutto ciò, comprese di parti basse e alte, ciò mi ha reso quella che sono ora.
Quel 2 agosto non solo sono partita in exchange, quel giorno ho preso in mano la mia vita.
Italia, mancano 160 giorni, tieniti pronta all’arrivo di una Matilde che porterà scompiglio.

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