Antonio Bennardo

exchange student Irlanda

Tutto ebbe inizio...

Tutto ebbe inizio il 27 agosto 2017 quando in preda all’emozioni lasciai la mia amata Sicilia verso una verde e meno temperata Irlanda. Ricordo ancora quando incontrai per la prima volta la famiglia ospitante, rivivo ancora quei primi momenti quando la fine sembrava così lontana e la nostalgia era l’unica cosa certa. Dopo una settimana dal mio arrivo iniziai a frequentare la scuola. Mi ritrovai in un mondo completamente diverso dal mio liceo: laboratori di chimica e biologia, una palestra immensa con la relativa attrezzatura, la mensa, gli annunci da parte della preside attraverso gli altoparlanti e molto altro ancora.

Ripensandoci i primi due mesi non sono stati abbastanza duri anche se attorno a me non vi erano i miei compagni, amici, docenti o la mia famiglia. Tuttavia col passare del tempo  tutto iniziò a mutare, diventando una seconda casa. Da studente straniero passai ad essere parte attiva di quella comunità. Iniziai ad avere sempre nuovi amici grazie sopratutto ad attività extracurricolari, come le gite organizzate dalla mia associazione, le quali mi hanno dato anche la possibilità di andare in giro per l’Irlanda e non solo. Ho condiviso questa magnifica esperienza con altri exchange students che, nonostante il diverso background culturale, abbiamo vissuto in pace ed armonia come se non ci fosse nulla a renderci diversi. Fra le tante gite in territorio irlandese mi piacerebbe evidenziare la visita di Derry/LondonDerry. Una città caratterizzata da delle mure di cinta risalenti al 1680 e dalla divisone della città i due parti, la prima cattolica e la seconda protestante. Da non dimenticare neanche l’escursione nei pressi della Giant’s Causeway, una scogliera patrimonio dell’Unesco veramente fuori dal comune grazie alle presenza di migliaia di colonne basaltiche ottagonali che si sporgono nell’oceano. Ho anche trascorso quattro giorni nella capitale del Regno Unito visitando posti meravigliosi come il Natural History Museum, Science Museum & Victoria & Albert. Facendo anche un giro turistico sul Tamigi  e prendendo parte ad un musical al London Coliseum.

Nel corso dell’anno dal punto di vista scolastico si è sviluppato un bellissimo rapporto con i professori. Sin dai primi giorni tutto lo staff  è stato gentilissimo e disponibile con noi studenti stranieri. Fra le tante materie che ho dovuto studiare biologia e chimica sono state le più ostiche. Difficoltà dovuta alla diversa nomenclatura ma sopratutto allo svolgimento di esperimenti, i quali mi hanno mostrato in maniera pragmatica e anche più divertente il sunto degli argomenti trattati. 

Allo stesso tempo anche educazione fisica è stata abbastanza diversa. Abbiamo praticato una miriade di attività: basket, calcio, tennis, badminton, rugby, baseball ma soprattuto sport prettamente Irlandesi come Calcio gaelico e Hurling. Il primo consiste in partite disputate da due squadre di 15 giocatori su un campo in erba rettangolare che hanno come obiettivo di segnare dei punti attraverso i pali della porta avversaria, invece il secondo è giocato all’aperto con una mazza e una palla, è uno degli sport di squadra più veloci al mondo in termini di rapidità di gioco. In aggiunta ho preso parte all’annuale talent show scolastico, tenutosi prima delle vacanze di Natale. Io e alcuni miei compagni abbiamo partecipato con uno sketch silenzioso. È stato un successo, abbiamo anche ricevuto i complimenti della giuria. 
Grazie alla quantità di tempo a disposizione ho avuto l’occasione di recarmi frequentemente nella capitale irlandese analizzandone tutte le possibili sfumature. La galleria d’arte nazionale è stato un qualcosa di indescrivibile, caratterizzata soprattutto da un tocco italiano: “La presa di Cristo” di Caravaggio. Il Trinity college con la sua libreria del 1572 e con  l’esposizione del Libro di Kell, danno la possibilità al visitatore di essere trasportato nel passato, a differenza della mostra scientifica che punta verso il futuro.  Con l’arrivo dei miei genitori ad Aprile non potevo non visitare la “Guinness Storehouse”, immergendoci a 360° nel mondo di questa birra così particolare. Nonostante Dublino fosse una grande città non mancavano di certo gli spazzi verdi come St Stephen’s Green Park. Con più di 400 anni questo parco ospita diversi monumenti e sculture di personaggi noti della storia irlandese. 
Purtroppo la fine è inevitabile e l’ora degli addii era arrivata. L’ultimo mese è stato il più arduo perché dopo tutti gli sforzi e il duro lavoro per ambientarsi era arrivato il momento di tornare a casa.  Ad un certo punto mi sono trovato catapultato nel mese maggio realizzando che il tempo vola per davvero. Fortunatamente ho cercato di vivere ogni momento con i miei amici  e con la mia Host Family  come se fosse l’ultimo. Grazie a questo viaggio ho imparato ad essere molto più ponderato e ad affrontare le situazioni di crisi in maniera molto più rilassata. Adesso mi sento di avere un bagaglio culturale pieno di usanze e modi di pensare non unicamente italiani.

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